Vita lunga e sana. Dieta o connessione con gli altri?

vita lunga e sanaCome popolo , i giapponesi affascinano gli studenti di epidemiologia perché sono un apparente paradosso: essi hanno i più bassi tassi di malattie cardiache in tutto il mondo, nonostante il fatto che il fumo , uno dei fattori di rischio più forti, sia estremamente diffuso.

Le statistiche di longevità del Giappone confondono tutte le nostre aspettative su quello che serve per vivere una vita lunga e sana . Il paese produce il maggior numero di centenari al mondo, attualmente è stato rilevato che 40.000 persone giapponesi hanno raggiunto il loro centesimo compleanno, molti dei quali fumatori .

Gli epidemiologi hanno trovato particolarmente interessante studiare le società trapiantate in altri paesi , in quanto offrono l’opportunità di esaminare come si comporta una comunità di fronte a profondi sconvolgimenti sociali, culturali e alimentari . Len Syme e Reuel Stallones , docenti presso la School of Public Health a Berkeley , hanno voluto studiare proprio questo problema esaminando il rischio di malattie cardiache in un gruppo di 12.000 uomini, divisi tra coloro che sono rimasti in Giappone e due gruppi che erano emigrati alle Hawaii o nella California del Nord .

Hamburger

– Stallones era interessato a sapere se i giapponesi avevano bassi tassi di malattie cardiache nel loro paese a causa della loro dieta povera di grassi e se il tasso saliva adottando una dieta americana tipica – hamburger e patatine fritte.

– Syme era affascinato dal fattore sociale : cambiare paese e cultura era talmente destabilizzante da causare malattie cardiache?

Sorprendentemente i loro risultati sono apparsi essere indipendenti da qualsiasi cambiamento di dieta per alcune delle persone esaminate, qualunque cosa mangiassero – se tofu e sushi o un Big Mac e patatine fritte , non si rilevava alcuna diretta incidenza sulla propensione alla malattia di cuore. Anche fattori di rischio come il fumo e la pressione alta risultavano ininfluenti.

A fare la differenza era il tipo di socialità instaurata dopo essere emigrati.  Il gruppo che manteneva le proprie tradizioni, reti e supporti sociali aveva un tasso di attacchi al cuore analogo a quello dei compagni giapponesi che tornavano a casa, mentre in quelli che adottavano il lifestyle occidentale aumentava via via l’incidenza di attacchi di cuore da tre a cinque volte. Queste differenze non avevano dunque a che fare con gli usuali fattori di rischio come la dieta,  il colesterolo alto, pressione alta , fumo e storia familiare.

La mobilità sociale – trasferirsi al di fuori del proprio gruppo e non più appartenervi – ti ammala! 

Leonard Syme fu così affascinato da questi risultati che si recò in Giappone e intervistò decine di giapponese per trovare l’X-factor che motivava questa inespugnabile buona salute.

Quello che scoprì, come i suoi intervistati ripeterono intervista dopo intervista , era che gli americani erano soli.

I giapponesi , in particolare nel sud del Giappone , sostengono gruppi sociali affiatati che sono di reciproco sostegno , anche nel mondo degli affari . Fino alla grave recessione economica del Giappone nel 1990, entrare in un’azienda come dipendente era simile a sposarsi, una relazione per la vita.

Syme poi esaminò l‘importanza delle reti sociali e di sostegno sociale come protezione contro le malattie cardiache. Fu in grado di dimostrare che coloro che si sentivano soli e socialmente isolati avevano 2-3 volte più probabilità di morire di malattie cardiache rispetto a chi si sentiva connesso agli altri.

Le nostre risposte biologiche allo stress e il meccanismo di “lotta o fuggi“prodotto dal nostro sistema nervoso ed endocrino autonomo , sono attenuati e sotto controllo quando un compagno (partner, amico) è presente o crediamo che il supporto sarà presente , o anche quando si pensa di avere un sostegno .

Syme ha concluso che la qualità della connessione ad una persona di stretta vicinanza geografica è uno dei più potenti predittori di vita lunga e sana o di malattia. Anche di fronte alle avversità devastanti , la connessione ad un gruppo coeso può essere protettivo contro le malattie indipendentemente da qualsiasi fattore di rischio sia esso emigrazione,  povertà , cattiva alimentazione, anche alcolismo .

UnioneLa necessità di andare oltre i confini di noi stessi come individui  per legare con un gruppo è così primordiale e necessario per gli esseri umani, che resta il fattore determinante per rimanere sani o ammalati.

E’ la chiave per una vita lunga e sana. E ‘più importante per noi di qualsiasi programma di dieta o esercizio fisico, ci protegge contro le peggiori tossine e le più grandi avversità , è il miglior farmaco del mondo, anche meglio di dieta ed esercizio fisico .

Il legame che creiamo con un gruppo è il bisogno più fondamentale che abbiamo perché genera il nostro stato più autentico dell’essere: il senso di appartenenza , di essere parte di qualcosa di più grande .

Emisfero cerebrale dominante. Qual’è il vostro?

EmisferiUn simpatico test per valutare qual’è l’emisfero cerebrale dominante, quello che prevale automaticamente in qualsiasi momento della nostra vita. Le capacità che ci contraddistinguono sia sul lavoro che nel tempo libero, il modo in cui percepiamo il mondo e come esprimiamo i nostri interessi dipendono dalla prevalenza di utilizzo di un emisfero rispetto all’altro detta dominanza emisferica.

Una predominanza dell’emisfero sinistro  determina una prevalente attivazione e facilitazione dei processi logici, analitici e razionali.

Nel caso in cui la predominanza sia dell’emisfero destro , creativitàsintesi e capacità di percepire in modo globale vi appartengono maggiormente.

Prima di effettuare il test alla fine dell’articolo,  prendetevi qualche momento per sperimentare alcune ipotesi: come pensate che vi sarebbe naturale comportarvi nelle seguenti situazioni?

osservate un paesaggio: iniziate ad osservare i particolari che lo compongono o piuttosto  vi trovate ad apprezzare la globalità del contesto?

ascoltate un brano musicale: siete attratti dal suono del singolo strumento o dalla melodia globale?

mangiate un piatto di minestrone: automaticamente andate alla ricerca del sapore dei singoli ingredienti o vi godete il sapore “globale” ?

Queste prove le potete anche sperimentare mentalmente, immaginando di fare queste azioni, potrete constatare che il risultato è molto simile!

Dominanza emisferica

Pronti? Cliccate sul link sottostante e in una manciata di secondi saprete qual’è il vostro emisfero dominante!

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Sintomi e stress da brutte notizie. Le brutte notizie determinano un effetto nocebo.

Il Giornale OnlineEsser assaliti ogni giorno da pessimistiche notizie inerenti malattie, virus o patologie può far si che anche un soggetto sano possa percepire stress, o avere, gli stessi sintomi  descritti: si chiama effetto nocebo (dal latino ‘nocere’, nuocere). È quanto emerge dallo studio condotto dall’Università di Johannes Gutemberg a Mainz, che ha cercato di verificare il grado di influenza psicologica delle brutte notizie sulle persone. La ricerca, coordinata dal Dott. Michael Witthoft, ha dimostrato che il numero di persone, per così dire “impressionabili”, sia molto più alto di quel che si crede.

Tali soggetti se pressati da un numero eccessivo, o particolarmente negativo, di notizie su malattie, o sugli effetti collaterali di un farmaco, o sulla possibilità di poter contrarre un virus, subiranno i sintomi anche senza aver veramente contratto una patologia. L’esperimento è stato condotto con 147 volontari che sono stati divisi in due gruppi e sottoposti alla visione di due differenti documentari: nel primo la Bbc raccontava i rischi collegati all’esposizione a onde elettromagnetiche associate ai cellulari e alla tecnologia wi-fi, l’altro gruppo invece osservava una relazione sulla sicurezza su internet e dei dati del telefono cellulare.

Successivamente i ricercatori hanno portato i due gruppi in un ambiente dove hanno fatto credere ai volontari che erano presenti onde elettromagnetiche generate da wi-fi. Molti tra coloro che avevano guardato il documentario inerente questo argomento anche se non esposti realmente alle onde elettromagnetiche hanno manifestato la sintomatologia dell’ipersensibilità elettromagnetica, ovvero mal di testa, distrazione, confusione e vertigini descritta nel documentario. Due persone hanno addirittura abbandonato l’esperimento. Il dott. Witthoft ha così concluso che le notizie sensazionalistiche possono essere somatizzate e avere un impatto sulla salute della popolazione trasformando una percezione in un fatto, l’effetto nocebo simmetricamente all’effetto placebo innesca i sintomi patologici anche senza una reale esposizione a ciò che dovrebbe esserne la causa.

Il potere delle credenze è grande. Gli ipocondriaci sono avvisati: bisogna pensare, e ascoltare, positivo!