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Hai pensieri negativi o sensazioni stressanti? Ecco come risolvere il problema.

PreoccupataSe ti è già capitato di avere pensieri negativi o sensazioni stressanti ricorrenti non ti preoccupare, non sei il solo e il problema può essere risolto.

I pensieri sono uno dei prodotti della mente, alcuni li facciamo volontariamente altri no. Possiamo concentrarci e pensare a qualcosa volontariamente, ad esempio a quali prodotti comprare al supermercato o come comportarci la prossima volta che incontreremo una persona in particolare. L’atto del pensiero volontario è il risultato dell’utilizzo della mente conscia. I pensieri involontari che affiorano automaticamente nella nostra testa sono invece generati dal subconscio il quale ha in memoria tutto ciò che ci è successo nella vita. La nostra mente subconscia ha la caratteristica di memorizzare gli eventi associandoli: se ad esempio da piccoli abbiamo ricevuto carezze e affetto in una camera di colore rosa, è probabile che in presenza del colore rosa noi ci sentiamo bene perché la mente subconscia associa il colore ad emozioni positive e noi ne percepiamo l’effetto. Questo avviene anche per i pensieri: in presenza di situazioni specifiche, ad esempio in presenza di una persona con una cicatrice, magari  simile a quella di qualcuno che abbiamo già conosciuto (o visto magari in un film!), possono arrivarci  pensieri di diverso tipo, positivi o negativi, in funzione di come la nostra mente ha associato quell’individuo. Questo processo è del tutto automatico e avviene a velocità altissime tipiche della mente subconscia che è almeno un milione di volte più rapida di quella conscia (The User Illusion – The Norretranders Ch.6 -The Bandwidth of Consciousness).

Questo è il motivo per cui talvolta , nonostante il nostro impegno e buona volontà, non riusciamo a bloccare i pensieri e le sensazioni stressanti consciamente ovvero volontariamente: il subconscio vince per via del suo enorme potenziale e di quanto ha memorizzato.

Se vogliamo modificare in meglio queste sensazioni stressanti o “disinstallare” i pensieri negativi dobbiamo dunque intervenire a livello subconscio.

UpgradePSYCH-K, grazie all’insieme dei suoi semplici strumenti, lo fa in modo efficace e molto rapido proprio perchè riesce ad attivare pienamente l’enorme potenziale del subconscio. Una volta definiti i pensieri supportanti o le sensazioni positive  che vogliamo avere, si utilizzano i test e subito dopo le posture specifiche di PSYCH-K dando come risultato la riprogrammazione in pochi minuti.

Testimonianze: PSYCH-K e sport

Una serie di testimonianze sulla efficacia di PSYCH-K nello sport

 

Andrea LeoAndrea Leo
4 volte campione regionale downhill e superenduro. Vicecampione italiano downhill 2012. Gareggia in gare regionali, nazionali e a volte internazionali.

Avevo il problema che poco dopo esser partito per la mia sessione di gara, iniziavo a distrarmi, a pensare di tutto e non riuscire a star concentrato. Spesso ho fatto degli errori per questo motivo, perdendo preziose posizioni in classifica”. Era un venerdì sera quando ho fatto un bilanciamento di PSYCH-K® e appena due giorni dopo sono salito sul podio in una gara. Non ci potevo credere, ho guidato tutto il tempo concentratissimo rendendo finalmente nel modo in cui sapevo di poter fare! Prima arrivavo sempre secondo e dopo il bilanciamento ho cominciato a vincere finalmente!

Marta Garnero arrampicata sportiva

 

Marta Garnero
Arrampicata sportiva

Il 31 Dicembre 2013, a seguito di una caduta mentre scalavo su roccia, mi sono fatta male a una caviglia. Pensavo fosse una classica distorsione che in poco tempo si risolveva e invece a distanza di oltre un mese la mia caviglia era ancora bloccata. Questa caduta mi ha generato anche un calo motivazionale dato che durante gli allenamenti in palestra non riuscivo ad usarla al meglio e avevo paura di caderci sopra con tutto il mio peso. Dopo aver raccontato l’accaduto a Giancarlo, lui mi ha proposto un bilanciamento di PSYCH-K®. Il giorno stesso di questa seduta ho trovato un deciso aumento motivazionale durante l’allenamento, perché non sentivo più la caviglia bloccata come in una morsa. Inoltre avendo la caviglia più sbloccata sono riuscita a superare la paura di caderci nuovamente sopra.

Andreoli. Umberto mtb downhillUmberto Andreoli
Atleta in gare regionali e nazionali MTB Downhill e Superenduro

Mi sono operato la spalla destra un anno fa, dopo un po’ di botte prese qua e la’ mi si lussava continuamente. Dopo l’ intervento il recupero sembrava lentissimo, dopo un mese col braccio bloccato ed uno di riabilitazione praticamente avevo recuperato appena un 25 % del movimento. Poi una sera passo da Giancarlo per chiedere di continuare con lui la riabilitazione. Al primo giorno facciamo due bilanciamenti di PSYCH-K® e li’ la scoperta! Nel giro di 20 minuti ho recuperato un altro 25% di movimento che io avevo giá potenzialmente disponibili, ma non mi accorgevo che avevo dei blocchi istintivi di “allarme” che non mi permettevano il pieno controllo e movimento del braccio. Alla fine, nel giro di 3 mesi dall’ intervento andavo giá in bici, nuotavo e incominciavo i primi allenamenti in palestra. Fantastico!

Christian Croce mtb downhillChristian Croce
Atleta in gare regionali e nazionali downhill

Il mio grave problema durante gli allenamenti e le gare, era la netta differenza nello sterzare con la mia bicicletta. Le pieghe  sterzando verso sinistra erano perfette, mentre quelle verso destra un vero disastro! Paura continua di cadere e di perdere aderenza sul terreno. Per curiosità andai a sentire una serata di presentazione di PSYCH-K® e quando chiesero volontari per un bilanciamento mi offrii subito. Il sabato seguente al primo allenamento utile sterzavo verso destra esattamente come verso sinistra limando profondamente i miei tempi di gara. Non ci potevo credere!
L’utilizzo di PSYCH-K® nella mia attività sportiva mi ha portato a risultati che non credevo possibili dato il terrore che provavo nel cercare di spingermi oltre la paura. Se prima ero un fifone e amavo i percorsi ben battuti e privi di ostacoli, ora il mio punto di forza sono proprio i terreni molto sconnessi e ricchissimi di ostacoli fissi e smossi. Ho degli amici che rimangono sempre sbalorditi quando li sorpasso con estrema tranquillità e sicurezza, mentre loro sono lenti e impacciati bloccati dalla loro stessa testa!

Andrea Collino ciclismoAndrea Collino
Atleta in bici da strada e mtb gare regionali e nazionali. Ex nazionale Atletica Leggera gruppo sportivo Carabinieri. Ultracycler finisher nella Ultradolomitica e Repubbliche Marinare 2015  e nella  TCR 2015
Ho utilizzato PSYCH-K® nell’ambito sportivo per sopperire alle mie difficoltà in discesa in bicicletta.
Mi sono accorto del “cambiamento” in occasione del Tour dell’Assietta 2012 in cui sono arrivato 3° assoluto e dall’analisi dei tempi parziali sul mio GPS ho notato come fossi migliorato parecchio proprio nei tratti in discesa, soprattutto in quelle veloci e poco tecniche, essendo la mia soprattutto una paura delle alte velocità. Su strada ora riesco tranquillamente ad affrontare discese con velocità nell’ordine dei 75/80 km/h, cosa prima molto difficile per me. Soprattutto sono cambiate le sensazioni a quelle velocità...ora sono molto più tranquillo e sicuro.Pratico il ciclismo su strada e in mtb a livello amatoriale/agonistico con discreti risultati…25° alla FAUSTO COPPI 2013 e altri piazzamenti tra i primi 50 assoluti in gare di coppa Piemonte, sia strada che MTB…3° posto di cat. in gare di XC regionale, 3° assoluto e 2° di cat. al Tour dell’Assietta 2012.

Daniele Maurino nazionale motocliclismo specilità TrialDaniele Maurino
Pilota professionista Trial Gruppo sportivo Fiamme Oro
Pluricampione e vicecampione Italiano specialità Trial Outdoor, Indoor e Marathon, ha gareggiato anche nel campionato Europeo e Mondiale trial ed in eventi speciali Hard Enduro

Siccome ho avuto l’opportunità di lavorare con psicologi e psicologi sportivi, vorrei spiegare la netta differenza tra queste terapie e PSYCH-K®. Con PSYCH-K® non devi credere in nessuno, il tuo corpo e la tua mente decidono le scelte migliori non un’altra persona. Per questo reputo che sia un metodo molto utile, in più non ti senti imbambolato da una persona che parla, parla, parla… fai tutto tu con un piccolo aiuto dalla persona che ti segue.Comunque bisogna provare per credere. Un pilota professionista come me ha molte e diverse responsabilità sui risultati, PSYCH-K® mi ha aiutato molto e per di più non è un lavoro che va fatto continuamente: quando si ha un evento, una gara o un qualsiasi problema si fa una seduta e si raggiunge l’obbiettivo.

Claudio Fiore golfClaudio Fiore
Giocatore di golf Hcp4

Ho conosciuto Giancarlo e PSYCH-K® mentre facevo il direttore sportivo di un circolo di Golf. A breve avrei dovuto partecipare ad una selezione per diventare professionista di golf presso uno dei campi più impegnativi presenti sul territorio italiano.
Abbiamo fatto due incontri utilizzando le tecniche di PSYCH-K® affrontando la gestione dello stato d’animo durante momenti di tensione… I risultati ottenuti sono stati sorprendenti. Durante i quattro giorni di gara sono stati molti i momenti in cui avrei potuto perdere la calma e invece, la pace era tutto quello che provavo… Pace che mi permise di affrontare la gara nel miglior modo possibile.
Utilizzo molte tecniche per il mio miglioramento e la mia crescita interiore, vi posso assicurare che PSYCH-K® è tra quelle più potenti da me provate.

Eros Bessone mtbEros Bessone
Atleta specialità Cross country in campionati provinciali, regionali ed eventi nazionali

Ultimamente avevo delle carenze di concentrazione e di resa in salita, passavo da minuti di rendimento costante a inizio gara a minuti di poca concentrazione, facendo fatica a mantenere la costanza di pedalata.
Dopo aver fatto un bilanciamento PSYCH-K®, ho subito notato che ero decisamente più concentrato in tutta la salita, mantenendo una spinta costante sui pedali arrivando mentalmente anche più lucido nei tratti in discesa.

Epigenetica e stress

Madre-figlioDa pochi giorni è stato pubblicato da PLOS ONE un interessante studio che riguarda stress ed epigenetica. Più precisamente, questo è il primo lavoro che dimostra come lo Stress Prenatale Materno (PNMS) determini un cambiamento a lungo termine nei nascituri. 

Nel 1998 il Canada fu colpito da una delle più violente tempeste di freddo della storia del Nord America della durata di una settimana intera; per un mese alcune aree del paese rimasero senza energia elettrica.  Lo studio è andato a indagare le conseguenze rimaste impresse nel DNA di 36 bambini all’epoca nel pancione di mamme residenti in quelle zone. Lo studio, denominato “Progetto ghiaccio”, è stato avviato 5 mesi dopo la tempesta su 150 famiglie in cui la mamma era incinta, e continua ancora con i ragazzi ormai adolescenti.

E’ stato così dimostrato che situazioni di stress comuni ed “oggettive” hanno lasciato dei segni sull’epigenoma dei nascituri, nello specifico a livello del metabolismo degli zuccheri. Le conseguenze di questi cambiamenti genetici aumenterebbero il rischio di patire di asma, diabete ed obesità.

Perchè è importante questo lavoro? E’ una delle più evidenti dimostrazioni di come l’ambiente influenza profondamente la nostra vita sin dal concepimento a punto tale da poter modificare le nostre condizioni di salute e benessere.

Epigenetica è un termine usato negli anni ’40 del Novecento dall’embriologo e genetista Conrad Waddington (1905-1975) che si concentrò sui fattori che portano a diversi fenotipi pur con lo stesso patrimonio genetico di partenza.

Come ben documentato sul sito di Learn Genetics, l’epigenoma risponde dinamicamente all’ambiente. Stress, dieta, comportamenti, credenze, tossine ed altri fattori regolano l’espressione dei nostri geni.epigenetica

Questo significa che la dotazione genetica non è un bagaglio fisso ed immutabile ma bensì un potenziale che si modifica in funzione dell’ambiente. Sin dal momento del concepimento recepiamo informazioni chci condizionano profondamente in “positivo” ed in “negativo” a livello mentale, emozionale e fisico.

 

 

 

 

 

 

Felicità in 8 mosse: parte 8

Felicità 9Praticare la gratitudine incrementa la felicità e la soddisfazione.

Si tratta di una strategia apparentemente semplice , personalmente ho verificato che ha un grande impatto nella direzione della felicità. Una visione semplice ed efficace.

Ci sono molti modi di praticare la gratitudine: tenere un diario di cose per le quali si è grati, la condivisione di tre cose buone che accadono ogni giorno con un amico o con il vostro partner , e impegnarsi a trovare nuovi modi per mostrare gratitudine quando riceviamo aiuto dagli altri.

Quest’ultima è particolarmente interessante: pensare a  ringraziare qualcuno in modo nuovo, magari inaspettato, oltre a stimolare positivamente la fantasia genere un livello di soddisfazione e felicità molto alta.

Esercitarsi a trovare almeno tre cose positive anche in giornate particolarmente “negative” determina una produzione di sostanze chimiche estremamente benefiche per il cervello e per il corpo: alcuni autori ritengono che questa sia una strategia per sostenere un buon stato di salute!

Sono stati fatti molti studi sulla gratitudine: in un esperimento un gruppo di partecipanti hanno preso nota delle cose di cui erano grati ogni giorno. Il risultato è stato un migliorato stato d’animo che perdurava anche in momenti di difficoltà.
Altri lavori hanno dimostrato quanto è importante una attenzione conscia e focalizzata sul ringraziamento: i miglioramenti sono stati evidenziati sia sulla qualità dei rapporti interpersonali che sulla qualità emotiva di chi applicava questa focalizzazione.
Anche il Journal of Happiness studi ha pubblicato uno studio che ha utilizzato le lettere di ringraziamento per verificare come essere riconoscente può influenzare i nostri livelli di felicità.
Felicità 10I partecipanti, 219 tra uomini e donne, hanno scritto tre lettere di gratitudine per un periodo di tre settimane: i risultati indicano che scrivere lettere di ringraziamento ha aumentato i livelli di  felicità e di  percezione di soddisfazione della propria vita , riducendo i sintomi depressivi nei soggetti portatori di questi disturbi.

Felicità in 8 mosse: parte 7

Felicità 8Felicità: vuoi aumentarla? Pianifica un viaggio!

Invece di farla veramente, sembra che pianificare una vacanza o semplicemente un break dal lavoro possa aumentare il nostro benessere. Uno studio pubblicato nella rivista Applied Research in Quality of Life  dimostra che i picchi maggiori di felicità si registrano durante la pianificazione di  di un viaggio o di una vacanza, perché ci si gode il senso di anticipazione.

 

Secondo questo studio l’effetto anticipatorio della vacanza potenzia la nostra felicità per otto settimane.

Dopo la vacanza, la felicità torna rapidamente a livello base per la maggio parte delle  persone.

Shawn Achor ha alcune informazioni per noi, a questo riguardo:

Uno studio passato rilevava che le persone che stavano semplicemente pensando di vedere il loro film preferito registravano un aumento dei livelli di endorfine del 27%

Questo conferma una cosa molto importante. Sia che noi pensiamo di fare qualcosa, sia che noi lo stiamo facendo per il cervello è la stessa cosa. Ed il risultato è che la chimica che il cervello attiva i entrambi i frangenti è analoga.

Calendario 1Ancora un consiglio. Se non potete andare in vacanza in questo preciso momento, o neppure passare una notte fuori casa, magari in compagnia di amici, mettete un segno sul calendario che vi ricordi che si tratta dell’evento programmato. Anche se questo sarà fra  una anno o più. Così, quando vorrete potenziare la vostra felicità, non avrete da fare altro che pensare a quel segno sul calendario ed il vostro cervello scatenerà la chimica di felicità legata al momento in cui avete pianificato al vacanza!

Felicità in 8 mosse: parte 5

Felicità 6Aiutare gli altri per raggiungere la felicità : il numero magico è 100 ore all’anno!

Uno dei  consigli più controintuitivi che ho trovato è che per sentirsi più felici bisogna aiutare gli altri. Infatti, 100 ore all’anno (o due ore alla settimana) è il tempo ottimale che dovremmo dedicare ad aiutare gli altri, per arricchire le nostre vite.

Nell libro di Shawn Achor “I vantaggi della felicità” si legge:

“…quando i ricercatori hanno intervistato più di 150 persone a proposito dei loro recenti acquisti, hanno riscontrato che i soldi spesi per attvità quali concerti o cene di gruppo  hanno dato un maggiore piacere rispetto ad acquisti di tipo materiale, come ad esempio scarpe nuove, un televisore o costosi orologi. Spendere soldi per altre persone, la cosiddetta “spesa pro-sociale”, aumenta la felicità.”

Il “Journal of Happiness Studies” ha pubblicato uno studio  che esplora proprio questo argomento:

I partecipanti dovevano ricordare un acquisto fatto per se stessi o per qualcun altro e poi riportare la loro felicità in merito. In seguito, essi dovevano scegliere come spendere un guadagno inaspettato, se per se stessi o per qualcun altro. I participanti a cui era richiesto di ricordare un acquisto fatto per qualcun altro hanno riportato un sentimento di felicità significativamente più alto subito dopo questo ricordo; ma più importante ancora , più i partecipanti si sentivano felici e più erano propensi a spendere la cifra inaspettata per qualcun altro nell’immediato futuro.

Quindi, spendere soldi per altre persone ci rende maggiormante felici rispetto a comprare cose per noi stessi. E spendere del tempo  per altre persone? Uno studio sul volontariato in Germania ha esplorato quanto i volontari venivano turbati quando venivano loro portate via le opportunità di aiutare gli altri:

Subito dopo la caduta del Muro di Berlino, ma prima della riunificazione della Germania, la prima ondata di dati della GSOEP venne raccolta nella germania dell’Est. Il volontariato era ancora molto diffuso. A causa dello shock dell’unificazione, gran parte dell’infrastruttura del volontariato (ed esempio i club sportivi collegati alle industrie) collassò, e la gente perse l’opportunità di fare volontariato. Sulla base della comparazione dei cambiamenti del benessere soggettivo di queste persone, e quello delle persone del gruppo di controllo che non avevano subito cambiamenti nel loro status di volontari, viene supportata l’ipotesi secondo cui il volontariato è gratificante in termini di maggiore soddisfazione di vita.

volontariatoNel suo libro “Flourish: a visionary new understanding of happyness and wellbeing”, il Professor Martin Seligman della University of Pennsylvania spiega che aiutare gli altri può migliorare la nostra vita:

… noi scienziati abbiamo riscontrato che fare una gentilezza produce il singolo momentaneo incremento più attendibile del benessere di qualsiasi altro esercizio a tal fine testato.

Felicità in 8 mosse: Parte 4

Felicità 5La felicità viene massimizzata a 13.9°C.

Shawn Achor raccomanda di trascorrere del tempo all’aria fresca per aumentare la felicità. Trascorrere del tempo fuori in una bella giornata offre anche un enorme vantaggio: uno studio dice che trascorrere 20 minuti all’aperto in una bella giornata, non solo aumenta il buon umore ma potenzia anche il pensiero ed aumenta la capacità di memoria. Questa è una buona notizia per coloro che temono di non riuscire ad inserire nuove abitudini nelle loro già fittissime giornate. Venti minuti è infatti un tempo abbastanza breve da trascorrere all’aperto che può essere inserito nel tragitto verso il lavoro o nella pausa pranzo.

Uno studio svolto dalla University of Sussex ha anche riscontrato che stare all’aperto rende le persone più felici: stare fuori, vicino al mare, in un caldo e soleggiato pomeriggio del fine settimana è la situazione perfetta per la maggior parte delle persone. Infatti, tra i partecipanti, sono risultati essere sostanzialmente più felici quelli che si trovavano all’aria aperta, in tutti gli ambienti naturali, rispetto a quelli che stavano in un ambiente urbano.

TemperaturaL’ American Meteorological Society ha pubblicato nel 2011 una ricerca che dimostra che la temperatura dell’ambiente in cui ci si trova ha un maggiore effetto sulla nostra felicità rispetto a variabili quali la velocità del vento e l’umidità oppure la la temperatura media nel corso della giornata. La ricerca ha inoltre rilevato che la felicità viene massimizzata a 13.9°C, quindi tenete d’occhio le previsioni del tempo prima di uscire per i vostri 20 minuti di aria fresca.

Felicità in 8 mosse: Parte 3

Felicità 4Felicità e relazioni

Rimanere in contatto con amici e familiari è uno dei primi cinque rimpianti dei moribondi . Se volete più prove che è vantaggioso coltivare le relazioni , ho trovato una certa ricerca che dimostra che questo può farti più felice.

Il tempo speso con altri è molto importante quando si tratta di migliorare la nostra felicità, anche per gli introversi . Diversi studi hanno trovato che il tempo trascorso con gli amici e la famiglia generalmente fa una grande differenza su quanto ci sentiamo felici.

Daniel Gilbert, un esperto di felicità di Harvard, spiega :

“Siamo felici quando abbiamo famiglia, quando abbiamo amici: quasi tutte le altre cose che pensiamo ci rendano felici sono in realtà solo modi per ottenere più rapporti familiari e amici.

George Vaillant è il direttore di uno studio durato 72 anni sulla vita di 268 uomini .

Le conclusioni?  “L’unica cosa che conta davvero nella vita sono le vostre relazioni con altre persone . ”

Ha condiviso intuizioni del suo studio con Joshua Wolf Shenk , in particolare su come le connessioni sociali degli uomini hanno fatto la differenza per la loro felicità globale.

Ha rilevato che le relazioni degli uomini a 47 anni erano un elemento predittivo sul buon adattamento all’età avanzata meglio di qualsiasi altra variabile. I buoni rapporti con  fratelli e sorelle sembrano particolarmente importanti : il 93 per cento degli uomini che erano vigorosi all’età di 65 anni era stato vicino ad un fratello o una sorella, quando erano più giovani.

Ancora un lavoro, The Terman Study, conferma che relazioni e in particolare il come aiutiamo gli altri sono fattori importanti nel vivere vite lunghe e felici.

Si immaginava che chi poteva contare su parenti e amici in momenti difficili fosse una persona particolarmente sana e che coloro  che si sentivano molto amati e curati vivessero più a lungo.

Aiutare gli altri

Sorpresa! La  previsione era sbagliata … Al di là della dimensione della rete sociale, il più chiaro beneficio delle relazioni sociali è venuto da aiutare gli altri . Quelli che hanno aiutato i loro amici e vicini di casa , tendevano a vivere fino ad età inoltrata.

Felicità in 8 mosse: Parte 2

Felicità 2 Dormire di più – avrete più felicità e sarete meno sensibili alle emozioni negative

Sappiamo che il sonno aiuta il nostro corpo a recuperare dal giorno e a “riparare” se stessi. Ci aiuta anche a concentrarci ed essere più produttivi . Si scopre che è anche importante per la nostra felicità.

In NutureShock , Po Bronson e Ashley Merryman spiegano come il sonno influenza la nostra positività.

Nel cervello gli stimoli negativi vengono elaborati dall’amigdala, ricordi positivi o neutri sono invece elaborati dall’ippocampo. La privazione del sonno colpisce l’ippocampo più dell’amigdala . Il risultato è che le persone private ​​del sonno non riescono a recuperare efficacemente le memorie piacevoli  e richiamano i ricordi cupi molto bene.

Non solo. In un esperimento di Walker , studenti universitari privati ​​del sonno hanno cercato di memorizzare una lista di parole . Gli studenti sono riusciti a ricordare l’81% delle parole con una connotazione negativa, come “cancro” contro il solo  31 % delle parole con una connotazione positiva o neutra, come ” sole ” o ” cestino “.

La BPS Research Digest con un un altro studio dimostra come il sonno colpisce la nostra sensibilità alle emozioni negative . Utilizzando un sistema di riconoscimento facciale nel corso di una giornata lavorativa , i ricercatori hanno studiato come i partecipanti provavano sensazioni positive e negative. Coloro che hanno lavorato senza fare un pisolino sono diventati più sensibili alle emozioni negative come la paura e la rabbia alla fine della giornata.

Le espressioni facciali invece sono risultate migliori e più positive facendo un pisolino, invertendo la reattività emozionale negativa.

Naturalmente, quanto bene (e per quanto tempo) si dorme probabilmente influirà come ti senti quando ti svegli e questo può fare la differenza per tutta la giornata .

Felicità in 8 mosse: Parte 1

 

FelicitàL’esercizio fisico ha un effetto profondo sulla nostra felicità e benessere a punto tale che è stato dimostrato essere una strategia efficace per superare la depressione come riportato in uno studio citato nel libro di Shawn Achor , The Happiness Advantage . Tre gruppi di pazienti trattati per la loro depressione o con i farmaci , esercizio fisico o una combinazione dei due, hanno manifestato miglioramenti simili nei loro livelli di felicità ma le valutazioni di follow-up hanno dimostrato di essere radicalmente diverse.

Infatti i gruppi sono stati testati sei mesi dopo per valutare il loro tasso di recidive. Di coloro che avevano preso solo il farmaco, il 38 per cento era scivolato di nuovo in depressione. Quelli nel gruppo di combinazione il  tasso di recidiva è stato del 31 per cento.

Lo shock più grande è venuto dai risultati del gruppo di esercizio fisico : il loro tasso di recidiva è stato solo il 9 per cento!

Tuttavia non dovete essere depressi per ottenere beneficio dall’esercizio fisico. Può aiutare a rilassarsi, aumentare la potenza del cervello e anche migliorare la vostra immagine del corpo , anche se non perdete  peso . Un altro interessante studio pubblicato nel Journal of Health Psychology infatti ha rilevato che le persone che hanno fatto esercizio fisico si sentono meglio riguardo i propri corpi, anche quando non vedono cambiamenti fisici.

Il peso corporeo, la forma e la percezione dell’immagine del proprio corpo  sono stati valutati in 16 maschi e 18 femmine , prima e dopo  6  sessioni di 40 minuti di esercizio fisico e 6 sessioni di 40 minuti di lettura . In entrambi i casi  il peso corporeo e la forma non è cambiata. Tuttavia la percezione dell’immagine del proprio corpo è migliorata dopo l’esercizio fisico rispetto a prima .

Per concludere, ecco una immagine interessante che dimostra cosa fa l’esercizio fisico al nostro cervello, ovvero come si attivino il rilascio di proteine ​​ed endorfine che ci fanno sentire più felici.

brain quite-exerciseIl confronto delle immagini dimostra la differente attivazione tra il cervello di una persona che è rimasta tranquillamente seduta ed il cervello di una persona dopo soli 20 minuti di camminata.